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KULTURA KUSTOM

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Messaggio Da ANIMANERA23 Mar 6 Ott 2009 - 13:04

Ripreso da Silverstone

KUSTOM KULTURE


"Kustom Kulture" è un neologismo nato in America e identifica un'espressione artistica legata ai veicoli, alla musica, alla moda di coloro che guidano o costruiscono macchine e moto custom, nata a cavallo degli anni '50 ed arrivata sino ad oggi.
Nei primi anni dell'hot rodding molti stilisti di street wear si svilupparono attorno al fenomeno, portando le esperienze di tutti i giorni nella creazione dei loro marchi. Artisti come Von Dutch (Kenny Howard), costruttori di auto come Ed "Big Daddy" Roth e Dean Jeffries, customizzatori di hot rod and lowrider come i fratelli Barris (Sam e George), assieme a numerosi tatuatori, verniciatori di auto e moto, registi e sceneggiatori di B-movies, show televisivi come Happy Days (Fonzie con la sua Triumph), the munster (con le loro stupende Munster koach e la Drag-u-la) ed i monkees (la monkeemobile) hanno tutti quanti contribuito a formare appunto ciò che verrà poi conosciuto come kustom kulture. La simbologia è ricorrente e la più disparata, croci maltesi, assi di picche, palla da biliardo nr.8, dadi, pin-up, il tutto contornato da mostri o fiamme. Ribellione, colpire l'immaginario colletivo con immagini forti e scuotere la monotonia perbenista ed omologata.
Kustom kulture è di norma identificato con i greaser degli anni '50, the drag racers degli anni '60 ed i lowrider degli anni '70, il punk rock degli anni '80, gli psychobilly degli anni '90. Ognuna di queste sottoculture ha sempre legato musica e abbigliamento decidendo su cosa fosse kool o meno, intervenendo sui mezzi meccanici con customizzazioni e colorazioni più o meno estreme auto e moto ma anche abbigliamento, tavole da surf, strumenti musicali, skateboard, biciclette, fino all'arredamento, insomma kustom kulture è libertà e ribellione agli schemi.




La croce maltese
I biker hanno cominciato a mostrare le croci di ferro attorno agli anni '60 con l'avvento delle bande di motociclisti fuorilegge. Originariamente la croce veniva esposta come simbolo di ribellione della società in generale. La croce ha anche un significato di onore, valore e forza e mostra attacamento in ciò in cui si crede. Gli hot rodder ed i biker in genere comunque la ostentano come simbolo di ribellione e non omologazione. Nel 1960 la croce di ferro fu adottata dai surfisti americani che cominciarono ad indossare medaglie dei loro padri dando il via ad una nuova moda.
I biker di oggi mescolano vari tipi di croci per ottenere un look sempre particolare che rifletta la prorpria personalità, il loro credo e la loro appartenenza. Per esempio alcuni biker inglesi indossano croci maltesi con la union jack.


Asso di picche
L'asso di picche è una carta negativa per il mondo esoterico, ma anche qui la sottocultura kustom se ne appropria e la gira verso l'esterno ostentandola e affidandole un significato di sfida. Sempre per scuotere l'immaginario collettivo viene usato un simbolo ritenuto negativo e riproposto sempre e comunque.


La palla otto
Anche qui è la palla della morte, la fine. La palla che mette fine alla partita. Quindi oltre che la passione per il gioco porta il significato molesto dell'ultima parola prima della fine. Secondo alcuni, inoltre, la pronuncia inglese ricorda un'altra parola, hate che significa "odio" e quindi riporta alla ribellione verso tutto ciò che circonda.


Teschio
Beh il teschio oltre che a scioccare chi lo vede è l'esorcizzazione della morte, il giocare con il destino, il mostrarlo per far vedere che non si teme di morire (live fast, die young), quindi viene riproposto nelle sue molteplici forme, ma sempre per sortire un effetto dirompente su chi lo vede.


JOLLY ROGER
Jolly Roger è la bandiera tradizionale dei pirati, raffigurata come un teschio bianco sovrastante due ossa incrociate in campo nero, ma esistono molte varianti e simboli addizionali sulle bandiere usate dai pirati. 




Calico Jack Rackham e Thomas Tew usavano una variante con due spade al posto delle ossa. 
Edward Teach (noto come "Barbanera") usava uno scheletro che reggeva una clessidra in una mano e una spada o una freccia nell'altra, posto a fianco di un cuore sanguinante. 
Bartholomew Roberts noto come Black Bart usava due varianti: un uomo e uno scheletro, che regge una spada o una freccia in una mano e una clessidra o una tazza nell'altra brindando alla morte, oppure un uomo armato in piedi su due teschi sopra le lettere ABH e AMH (un avviso per gli abitanti di Barbados e Martinica che la morte li attendeva). 

Scheletri danzanti simboleggiavano che i pirati davano poca importanza al loro destino. 

Teoricamente poteva sembrare una cattiva idea avvertire il nemico sventolando la Jolly Roger. Tuttavia, questa tattica può essere considerata una forma primitiva di intimidazione psicologica. 
L'obiettivo primario di un pirata era catturare la nave intatta e conservare il suo carico: con una reputazione sufficientemente spaventosa, un pirata che mostrava la Jolly Roger poteva arrivare a intimidire l'avversario e costringerlo alla resa senza nemmeno entrare in combattimento. 

Se una nave decideva di resistere all'abbordaggio la Jolly Roger veniva abbassata ed era issata la bandiera rossa, indicando che la conquista sarebbe avvenuta con la forza e senza pietà. 
Ovviamente i pirati speravano che questo comportamento diffondesse la convinzione che resistere ad un abbordaggio fosse una pessima idea. 

D'altro canto esporre la Jolly Roger troppo presto aveva degli svantaggi: il bersaglio poteva riuscire a fuggire, e le navi da guerra avevano ordine di aprire il fuoco a vista contro ogni nave che portasse il teschio e le ossa. 

L'origine del nome "Jolly Roger" non è chiara. 

Una teoria vuole che derivi dal francese "jolie rouge", che in inglese venne corrotto in "Jolly Roger". 
Questo potrebbe essere verosimile poiché esisteva una serie di "bandiere rosse" che erano temute quanto, se non di più, delle "bandiere nere". L'origine delle bandiere rosse è probabilmente legata al fatto che i corsari inglesi del 1694 usavano una "red jack" su ordine dell'ammiragliato. Quando la guerra di successione spagnola finì, nel 1714, molti corsari si diedero alla pirateria e alcuni mantennero la bandiera rossa, poiché il rosso simboleggia il sangue. 

Non importa quanto gli uomini di mare temessero la bandiera nera dei pirati, tutti pregavano di non incontrare mai la jolie rouge. La bandiera rossa dichiarava spavaldamente le intenzioni dei pirati, cioè non dare quartiere. Nessuna vita sarebbe stata risparmiata, nessuno scampo concesso. 

Il termine venne successivamente usato per la bandiera nera con teschio e ossa che apparve attorno al 1700. 

Esiste un'altra teoria, che usa anch'essa il termine "jolie rouge" come origine del nome. 

Apparentemente, un ordine cattolico di feroci monaci guerrieri, conosciuti come "Poveri soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", usò per primo la "jolie rouge", la bandiera rossa. 
Il legame tra monaci e pirati è fornito dal fatto che i primi lottavano per la loro causa nei mari aperti, divenendo pirati a tutti gli effetti. 
All'atto pratico, in combattimento, molti mercanti rimanevano sorpresi quando una nave cambiava la propria bandiera nazionale nella più portentosa Jolly Roger, il che era l'effetto desiderato. 

Un'altra teoria propone che il capo di un gruppo di pirati asiatici veniva nominato Ali Raja, "Re del mare", i pirati inglesi si appropriarono del termine e lo modificarono. 

Un'ulteriore teoria è che il nome possa derivare dal termine inglese "roger", che significa vagabondo: "Old Roger" era un termine usato per il diavolo. 

Nel suo libro "Pirati e Templari. La flotta perduta dei templari. L'origine dei pirati e la battaglia navale segreta contro la flotta del Vaticano" , David Hatcher Childress afferma che il termine fu coniato a partire dal nome del primo uomo ad aver mostrato la bandiera, re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare che ebbe una disputa col Papa in seguito alla conquista della Puglia e di Salerno nel 1127. 

Childress dichiara che, molti anni dopo lo scioglimento dell'ordine Templare, una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti e si diede alla pirateria, bersagliando le navi amiche di Roma. La bandiera quindi era un'eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate. 

In alcune parlate regionali italiane, la figura del teschio e delle ossa incrociate viene chiamata "morte secca" (in Toscana) o "morte cicca". Tra l'altro viene raffigurata comunemente su confezioni di sostanze pericolose o sui tralicci dell'alta tensione, come segno di pericolo mortale.
Molti oggi conoscono l'emblema del Jolly Roger, reso celebre dai tantissimi romanzi e film sui pirati: è la classica bandiera nera sulla quale spiccano uno teschio che sovrasta due tibie incrociate. Pochi, però, sanno che questo emblema ebbe con molta probabilità un'origine. Come molti altri termini legati alla tradizione templare ... anche nel caso del Jolly Roger l'etimologia del termine appare controversa. Secondo la teoria più diffusa esso deriverebbe dalla locuzione francese "Joli Rouge", nome dato dai Pirati francesi alla loro bandiera, originariamente di colore rosso (rouge, in francese). Il termine joli si riferiva invece al fatto che essa veniva sventolata dall'albero di bompresso, che in francese veniva chiamato "Joli Mât". I marinai ed i pirati inglesi che successivamente adottarono lo stesso simbolo masticavano molto poco di francese, e così lo steso termine anglofonizzato divenne "Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa.
Secondo un'altra teoria, invece, il termine Roger faceva riferimento ad un nome vero e proprio, che in italiano corrisponde a Ruggero. Nel suo libro "Pirates & The Lost Templar Fleet", David Hatcher Childress afferma che il termine fu coniato a partire dal nome del primo uomo ad aver mostrato la bandiera, re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare che ebbe una disputa col Papa in seguito alla conquista della Puglia e di Salerno nel 1127. Childress dichiara che, molti anni dopo lo scioglimento dell'ordine Templare, una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti e si diete alla pirateria, bersagliando le navi amiche di Roma. La bandiera quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.
C'è ancora un'altra leggenda relativa alla bandiera, sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, , dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele: da quel momento nacque la classica bandiera pirata.
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